giovedì 1 marzo 2012

28 Febbraio 2012 - Vittima due volte

Tre anni di salita, di dolore, di paure, di rabbie ma sempre ferma e costante nella mia richiesta di giustizia.
Ho imparato tanto, sto imparando tanto...quanto da condividere con un mondo dimenticato di donne, un continuo ricordo di violenza subita da un sistema che non ci permette di avere giustizia, non ci permette di riscattare la nostra esistenza di donne.
Oggi 28 Febbraio 2012 in una splendente città di Reggio Emilia, dove pare essere esempio di emancipazione e dura lotta per i diritti della donna, OGGI IO sono entrata in un'aula di tribunale dopo tre anni di attesa per avere la mia giustizia.
Consapevole di quanto questo percorso possa essere duro da sostenere, mai duro quanto capire quanto le forze di un piccola donna restino inascoltate.
Oggi qualcuno mi ha fatto violenza di nuovo, questo stato che ricorda così spesso i diritti di un imputato e scorda quelli di una vittima.
Mi chiedo come possa essere CREDIBILE, GIUSTIFICABILE, dimenticarsi per l'ennesima volta di notificare un decreto di citazione a giudizio in carcere, a un uomo in carcere, e per la seconda volta in due mesi, per due processi diversi.
Dimenticanza???
Dimenticarsi dal 17 novembre ad oggi e per ben due volte di notificare??? Nello stesso carcere di reggio?? e... a quell'uomo per cui clamoroso fu l'arresto richiesto del 2009, e l'arresto di novembre 2011???
Se fosse così ...sarebbe quasi meglio!!
Sono indignata e la rabbia si rifiuta pure lei e resta zitta all'appello.
Mi vergogno di quello che sta appeso ridicolmente ancora in quell'aula:
LA GIUSTIZIA E' UGUALE PER TUTTI. ......NO ...
LA GIUSTIZIA E' MORTA!!!
E aggiungo ...malauguratamente soprattutto per noi donne. 
Chissà a volte mi viene da pensare che se fossi un giorno cadavere, sarei dolce prelibato per i menefreghisti di oggi!

Reggio Emilia 28 febbraio 2012, Marzia Schenetti

1 commento:

  1. A chi ci suggerisce che con la nostra Associazione, dobbiamo andare oltre la denuncia e promuovere azioni che infondino fiducia e speranza alle giovani generazioni , personalmente dico che dobbiamo senza mai stancarci ,promuvere azioni di confronto ,di sollecito di discussione con tutte le forze sociali, politiche e istituzionali del territorio,con uomini e donne,giovani e non, ma sensibili che ci stanno, per costruire un progetto di intervento anche locale ,per ottenere quello che in altri paesi europei sulla violenza sulle donne viene già garantito e che anche noi vogliamo, perchè le vittime non restino vittime per sempre e perchè questo femminicidio venga riconosciuto a tutti gli effetti come reato e crimine contro l'umanità e per questo chiediamo insieme a tutti i Centri Antiviolenza della Donne :
    prevenzione,protezione,certezza della pena ,risargimento del danno .Personalmente questa è la mia speranza .
    Tutta la mia comprensione e solidarietà va Marzia . Anna Scappi.

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