mercoledì 21 aprile 2010

ESSERCI, SI! MA COME?



Uno degli obiettivi dell’Associazione Terra di Donne consiste nell’individuare azioni e comportamenti da porre in atto individualmente e già da ora, per circoscrivere e delimitare la quantità di merci e servizi da cui tutti dipendiamo in modo più o meno massiccio, favorendo la condivisione delle buone pratiche per migliorare il benessere e ridurre la quantità di rifiuti immessi nell’ambiente in cui viviamo.
Abbiamo cercato di individuare obiettivi tangibili e alla portata di tutti e siamo consapevoli che tantissimi sono ancora quelli a venire, ma soprattutto è indispensabile il contributo la ricchezza e la creatività di tutti.

Ci siamo ispirate al Decalogo della Decrescita Felice che riassume in sé valori e aspetti nei quali ci riconosciamo.

1. Accorciare le distanze tra produzione e consumo, sia in termini fisici che umani. Ricollocare il più possibile l’economia nel territorio in cui si vive. Chiedersi sempre quanta strada ha fatto ciò che si sta consumando e chi lo ha prodotto. Fare acquisti direttamente dal produttore oppure creare o entrare a far parte di un Gruppo d’Acquisto Solidale (GAS) per: minimizzare i chilometri percorsi dai beni nel loro viaggio tra luogo di produzione e luogo di consumo; stabilire rapporti umani di amicizia e fiducia con chi produce.

2. Riscoprire il ciclo delle stagioni ed il rapporto con la terra. Trovare il tempo per interrogarsi sulle qualità, ecologiche ma non solo, di ciò che si sta consumando e quale potrebbe essere l’alternativa più ecologica, salutare, piacevole e conviviale per soddisfare gli stessi bisogni. Fermarsi a contemplare la Natura, comprendere i suoi cicli e confrontarli con i cicli industriali che sono alla base del proprio modello di produzione e consumo. Confrontare i propri ritmi con quelli della Natura. Rallentare, invece di accelerare. Riscoprire il gusto di aspettare la stagione giusta per assaporare i frutti della terra nel momento in cui sono più saporiti e nutrienti. Conoscere il territorio in cui si vive e le risorse naturali e umane che offre, anche in termini di saper fare derivante da conoscenze tradizionali (artigianato, cultura popolare, metodi colturali).

3. Ridefinire il proprio rapporto con i beni e con le merci. Sostituire il più possibile le merci (prodotte per essere vendute) con beni autoprodotti o scambiati all’interno di relazioni non mercatili, riportando il mercato alle sue dimensioni fisiologiche (acquisire e diffondere la consapevolezza che il mercato non può essere eliminato, ma, allo stesso tempo, non è l’unico luogo dove poter soddisfare i propri bisogni). Autoprodurre il più possibile: beni alimentari (ad es. yogurt, pane, ortaggi, dolci, liquori, conserve alimentari…); altri beni (ad es. capi di vestiario, mobili… ) Analizzare, valutare e promuovere i vantaggi dell’autoproduzione rispetto all’acquisto di merci in termini di maggiore qualità dei beni utilizzati (assenza di additivi chimici e processi finalizzati all’incremento della produzione e alla riduzione dei costi a scapito della qualità), minore impatto ambientale (meno energia e trasporti, meno imballaggi e rifiuti, più recupero e riciclaggio), conservazione e trasmissione del saper fare, creazione di momenti di nuova socialità.

4. Ricostruire le interazioni sociali attraverso la logica del dono. Creare momenti comunitari di scambio di beni autoprodotti utilizzando la logica del dono, facendo attenzione a non cadere nella logica del baratto: il baratto è il precursore della moneta e, quindi, degli scambi mercantili! Donare la propria esperienza, il proprio sapere e il proprio tempo agli altri. Condividere le proprie esperienze come presupposto per ulteriori scambi non mercantili di beni e competenze. Donare beni, tempo, sapere e saper fare essendo sempre consapevoli che in una comunità c’è l’obbligo di donare, l’obbligo di ricevere e l’obbligo di restituire più di quanto si è ricevuto.

5. Fare comunità Consolidare nel tempo le relazioni umane non mediate dal denaro all’interno della propria cerchia familiare, anche allargata, e all’interno della propria cerchia di amici e conoscenze. Creare periodicamente le occasioni per fare in modo che le relazioni umane generate dall’economia del dono diventino il più possibile stabili nel tempo.

6. Allungare la vita alle cose, rifiutando la logica dell’ “ultimo modello”. Adottare uno stile di vita che poggi sulle quattro R (riduzione, riuso, recupero, riciclaggio) e impegnarsi a diffonderlo il più possibile e con tutta la creatività di cui si è capaci in ambito familiare, tra gli amici, sul posto di lavoro. Trattare le le merci per quello che sono: un mezzo e non un fine. Usare tutta la propria creatività per aumentare la durata di qualsiasi bene (ad es. rigenerazione motori automobilistici, superamento del concetto di moda e adozione del concetto di utilità, abitudine alla autoriparazione dei beni, ecc.).

7. Ripensare l’innovazione tecnologica. Adottare tecnologie che riducono il consumo di risorse naturali preferendo l’innovazione volta al risparmio invece che quella rivolta all’incremento dei consumi. Interagire con le imprese che propongono prodotti o servizi capaci di ridurre, anche drasticamente, i nostri consumi.

8. Esserci pesando il meno possibile sull’ambiente, come forma di massimo rispetto per noi stessi e le generazioni future. Ridurre il più possibile la propria impronta ecologica, facendo le stesse cose con meno oppure evitando di fare cose non strettamente necessarie per il proprio benessere e quello degli altri. Ridure l’impiego di mezzi di locomozione propri, laddove possono essere sostituiti da mezzi pubblici o mezzi meno inquinanti. Adottare e diffondere forme di trasporto condivise come il car sharing o il car pooling. Attuare prassi di risparmio energetico (incremento dell’efficienza energetica della propria casa e nell’utilizzo di apparecchiature domestiche, proposizione di impianti condominiali più efficienti nell’uso delle fonti energetiche - realizzazione di apparati di autoproduzione dell’energia). Proporre, e attuare per quanto possibile, un modello altrenativo alle grandi centrali e al trasporto dell’energia su lunghe distanze, basato sulla produzione energetica su piccola scala per l’autoproduzione e la vendita alla rete delle eccedenze.

Al fine di rendere tangibili queste proposte stiamo riscoprendo e valorizzando il nostro territorio locale, anche dal punto di vista delle produzioni agricole e commerciali, ed a questo proposito abbiamo istituito il G.A.S. Donne di Terra, indipendente dall’associazione, che porta il nome evocativo di “donne di terra” per significare il forte legame che lega da millenni le donne alla terra.
Terra come madre in grado di fornire tutti gli elementi, gli equilibri e le connessioni indispensabili alla vita per ogni essere vivente, quindi una terra che oggi più che mai richiede rispetto, venerazione e cura.

Le prime iniziative che vi vogliamo proporre sono alcune piccole “convenzioni” con attività di Guastalla che ci sembra promuovano uno sviluppo sostenibile, che rispetta le persone, gli animali, l’ambiente.
Abbiamo attivato rapporti diretti con loro e nostra intenzione è di mantenere viva e attiva la nostra presenza e il confronto sui temi di sostenibilità di rapporto equo fra prodotto e prezzo.
Le attività in questione sono:

CASEIFICIO POSSIONCELLA - v. Longarini 17 Guastalla vendita di latte crudo, parmigiano reggiano e formaggi.

BOTTEGA RAVINALA - v. Beccarla, 4 Guastalla vendita prodotti equo solidali alimentari biologici e convenzionali, e artigianato.

Non resta che chiedervi di restare informati sulle prossime iniziative che promuoveremo e di non esitare a farci conoscere il vostro punta di vista, i vostri preziosi suggerimenti e perché no, la vostra collaborazione.
Un saluto da “donne di terra”.

SALUTE E RIFIUTI IN CENERE? NON BRUCIAMO IL NOSTRO FUTURO!















Della serie di eventi "PRIMAVERA DONNA
Prendiamoci cura oltre le mura domestiche"

Venerdì 23 Aprile 2010 - ore 21.00
presso CENTRO SOCIALE “ I° MAGGIO”

SALUTE E RIFIUTI IN CENERE?
NON BRUCIAMO IL NOSTRO FUTURO!

PUBBLICO DIBATTITO

Ne parliamo con:

PATRIZIA GENTILINI - Associazione medici per l’ambiente, oncoematologa dell’Isde di Forli.

LUIGI GARDINI - del Coordinamento “Noi Ambiente e Salute”

ALDROVANDI GIANFRANCO - del Coordinamento Provinciale “Ambiente e Salute”

In collaborazione con :

• COMITATO CIVICO per CORREGGIO VERDE, DOSOLO e VILLASTRADA
• “NOI AMBIENTE E SALUTE” VIADANA
• ASSOCIAZIONE “LIBERA” BORETTO
• COORDINAMENTO PROVINCIALE “AMBIENTE e SALUTE”
• “CESTA DI ARTEMIDE” REGGIOLO
• CENTRO SOCIALE “I° MAGGIO” GUASTALLA