venerdì 30 settembre 2011

DISCENDENTI SENZA FUTURO - LUISA MURARO- SETTEMBRE 2011


Discendenti senza futuro

Luisa Muraro

Care e cari discendenti, voi che siete già privati di una parte di quel benessere che noi abbiamo goduto ma per il quale abbiamo lottato anche pensando a voi: perdonateci.

Parlo per conto della generazione che vi ha dato vita circa trent'anni fa. Perdonateci di avervi fatto credere che tutto stava andando bene e che per voi sarebbe andata ancora meglio.

Così era successo a noi rispetto ai nostri padri, per cui ci sembrava una traiettoria scritta in cielo e invece era un corto segmento di storia umana. Nel nostro errore, che era anche amore, vi abbiamo dato abitudini e esigenze in funzione di quel meglio del meglio.

Errore. Abbiamo sbagliato. Le cose sono andate come sapete e voi siete impreparati ad affrontarle. Avete gusti costosi. Tirate in lungo gli studi. Non avete esperienza del faticare. Volete fare il lavoro che vi piace. Non volete fare lavoro manuale. Rivendicate diritti a non finire.

La mia non è una predica perché questi che ho elencato non sono mancanze ma modi di essere, frutto di una formazione sulla quale noi non ci siamo chiesti: sarà giusta?

Il mio non è neanche un invito a smettere di sperare nel meglio. Al contrario! Ma senza farci illusioni. Alcuni dicono:la crisi passerà, torneremo a crescere, ecc. Non credeteci: voi, in questa prospettiva della crisi che passerà, sareste comunque una generazione sacrificata, doppiamente.

Privati del benessere desiderato, perché le crisi per superarle costano sacrifici, sareste privati anche del vostro protagonismo storico. Intendo: del compito di una risposta che porti l'umanità fuori dalla parabola di uno sviluppo tutto centrato sui beni di consumo.

La Terra ha risorse limitate, nuovi popoli si affacciano nel nostro orizzonte. Non entrate con loro in qualche competizione mortale, imparate a conoscerli, ad ammirarli, a collaborare. Datevi da fare per un meglio che sarete voi ad avere scoperto.