mercoledì 30 settembre 2009

Notizia di ieri: Picchia a sangue la moglie arrestato.


Magnacavallo. Frattura ad una gamba, trauma cranico, lesioni ed ecchimosi. Con una prognosi di 50 giorni, una donna di 48 anni è stata ricoverata nel cuore della notte all’ospedale di Pieve di Coriano. Una storia di brutale violenza domestica. A ridurla in quelle condizioni era stato poco prima il marito, 52 anni, di nazionalità rumena come lei, che ha agito sotto i fumi dell’alcol. Il fatto è accaduto la scorsa notte a Magnacavallo. Al termine del feroce pestaggio, la donna ha chiamato l’ambulanza. Sul posto arrivano anche i carabinieri. Il marito, asserragliato in casa, prima rifiuta di aprire e poi si avventa sui militari colpendoli con calci e pugni. Una volta immobilizzato, M.C. finisce in manette per lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. Ora è rinchiuso nel carcere di Mantova a disposizione dell’autorità giudiziaria.


Un articolo di cronaca per riflettere su di un problema che è ancora molto presente nel nostro paese. Le mura di casa si trasformano, ancora troppo spesso, nel luogo più pericoloso in cui una donna può trovarsi. Il problema ancora più grande è che si continua a parlarne poco, o meglio: noi donne ne parliamo, ma l'altra metà della mela riflette sul problema?
Credo che, per fare qualche passo avanti, sia necessario sbattere in faccia l'argomento agli uomini, dialogare con loro, discutere anche, ma l'importante è capire come far diventare questi articoli di cronaca una rarità.
Mi piacerebbe poter leggere su questo blog il commento di qualche uomo: per capire problemi come la violenza sulle donne siete necessari anche voi!!

Sara B.S.

lunedì 28 settembre 2009

Riflessioni

Il progetto che stiamo cercando di costruire mi sembra importante,ogni giorno di più, e trova conferma in alcuni autorevoli pareri.Ci stiamo caratterizzando come "nuovo movimento". Movimento delle donne inteso come una apertura,una globalizzazione degli interessi e del campo di interventi per affermare, come dice nel suo articolo Tiziana Bartolini sull'Unità di martedì 8 settembre, una visione di genere ampia, allargata a tutti i settori. Dice: "Il punto non è vedere in TV più donne che parlano di politica nello stesso modo degli uomini, ma far passare, con voce e sguardo femminile, idee nuove della politica, del mondo, dell'economia."
Non è forse questo il percorso che stiamo facendo? Credo proprio che sia il cammino che abbiamo intrapreso. E cito ancora una lettera dal giornale l'Unità dello stesso giorno che mi pare illuminante per procedere con convinzione su di un terreno "nuovo" rispetto al femminismo che ci sta alle spalle: "Occorre che accanto alle firme del femminismo storico ci siano anche le voci di donne che appartengono alle giovani generazioni per vedere come queste ultime percepiscono, interpretano ed elaborano queste problematiche. Il nodo cruciale è come coinvolgere e dialogare con le più giovani, altrimenti continuiamo a parlare tra di noi ma senza creare nessuna reale corrispondenza con il mondo circostante. L'unica possibilità di dare un futurol movimento passa solo dal dialogo con le più giovani anche quelle più riottose a definirsi femministe."

Giuliana B.

Le fatiche delle donne. Il lavoro femminile nella pittura italiana tra settecento e novecento.

Sabato 10 ottobre alle ore 17 si apre, nelle sale espositive del Centro Culturale di Villa Soragna a Collecchio (Parma), la mostra "Le fatiche delle donne. Il lavoro femminile nella pittura italiana tra settecento e novecento".
L'evento è promosso dall'Assessorato alla Cultura e alle Pari Opportunità del Comune di Collecchio con il sostegno della provincia di Parma, e rientra in un esteso progetto dal titolo "Donne e lavoro: testimoniannze tra arte e storia" apertosi in settembre con il convegno dedicato alla ricostruzione della storia dell'istituto religioso femminile Sacro Cuore di Collecchio.
L'esposizione è composta da quaranta dipinti provenienti da diverse realtà museali nazionali che raccontano, attraverso diversi stili pittorici , il lavoro della donna dal XVIII al XX secolo.

DOVE E QUANDO

da sabato 10 ottobre a domenica 22 novembre
Centro Culturale Villa Soragna
via Valli, 2 Collecchio - Parma
Tel. 0521 302502

mercoledì 23 settembre 2009

Prevenzione: sabato 26 al Santa Maria Nuova analisi gratuite con esiti in mattinata. Donne e tiroide, due iniziative

LA prevenzione della malattia tiroidea per una migliore qualità della vita si coniuga con l’amore per l’Arte. È sulla prevenzione che la Associazione Italiana Basedowiani e Tiroidei (A. i. b. a. t.) desidera porre l’accento con la seconda edizione della iniziativa Donna e Tiroide all’interno del progetto Arte e Tiroide. L’iniziativa è articolata in due momenti, uno dedicato alla prevenzione ed uno dedicato all’arte. Sabato 26 settembre dalle 7.30 alle 12 all’Arcispedale Santa Maria Nuova verrà offerta, a chi si prenoterà, la possibilità di essere sottoposto gratuitamente ad ecografia tiroidea e dosaggio dell’ormone TSH, con esiti in mattinata. Mercoledì 14 e sabato 17 ottobre visita guidata alla mostra “Boldini nella Parigi degli Impressionisti” recentemente inaugurata a
Palazzo dei Diamanti a Ferrara. A. i. b. a. t. svolge da anni un lavoro di informazione e sostegno per i pazienti affetti da patologie tiroidee in collaborazione con l’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. La collaborazione dello staff della Struttura di Endocrinologia, diretta dal dott Roberto Valcavi, e del Laboratorio di Analisi Chimico Cliniche e di Endocrinologia, diretti dal dott
Claudio Dotti, consentiranno la effettuazione di ecografie e di dosaggi dell’ormone TSH i cui esiti verranno comunicati entro la stessa mattina, grazie allo straordinario sforzo organizzativo
di tutti gli operatori ospedalieri coinvolti.
Dal 1988 al 2008 l’incidenza dei tumori tiroidei è cresciuta da 6 a 15 nuovi casi su 100.000 abitanti e le ragioni sono note soltanto in parte. La diagnosi precoce e le cure efficaci, spiegano i medici, comportano la guarigione di gran parte dei pazienti.
Il connubio tra prevenzione della malattia e amore per l’arte, spiega la Presidente della Associazione Prof. ssa Emma Bernini, è sentito dai membri di A. i. b. a. t. perché «la qualità
della vita, pur nel disagio delle varie patologie, può essere migliorata dall’informazione, dal corretto intervento medico ed anche dal piacere della bellezza».
Agli esami si potrà accedere previa prenotazione telefonica al numero: 0522-295500, a partire da mercoledì 23 (fino ad esaurimento posti) tra le ore 9 e le ore 12. Il punto di ritrovo è al 1° piano, percorso giallo, gruppo di salita 6, nell’atrio di fronte al Laboratorio Analisi Chimico-Cliniche e di Endocrinologia.

Fonte: Il giornale di Reggio

lunedì 21 settembre 2009

Grazie alla crisi, CO2 in calo "Una chance da non sprecare"

ROMA - La speranza è che accada quello che succede alle squadre in lotta per non retrocedere quando la radio in panchina annuncia che una rivale impegnata su un altro campo sta perdendo. Le forze si galvanizzano e quella che poco prima sembrava un'impresa impossibile diventa a portata di mano. Le trattative su un accordo internazionale per contrastare i cambiamenti climatici e regolamentare le emissioni di gas serra stentano a fare passi avanti. Le possibilità che l'appuntamento decisivo della conferenza Onu di dicembre a Copenaghen si concluda con un nulla di fatto aumentano di giorno in giorno. Ma mentre la diplomazia internazionale gira a vuoto, a dare un netto taglio alla combustione di fonti fossili ci sta pensando la recessione globale.

A fine 2009, secondo le stime diffuse dall'Agenzia internazionale per l'energia in un'anticipazione del suo consueto, la quantità di anidride carbonica immessa nell'atmosfera farà segnare una caduta di circa il 2,6% rispetto all'anno precedente, il calo più vistoso da 40 anni a questa parte. "L'ultimo crollo avvenne nel 1981 come conseguenza dello shock petrolifero e della crisi economica", ha ricordato il capo economista della Iea Fatih Birol all'agenzia Reuters.

Dal punto di vista strettamente ambientale si tratta di un dato decisamente positivo, ma che rischia di trasformarsi in una vittoria di Pirro se abbandonato a se stesso. L'invito che Birol rivolge ai leader mondiali è infatti quello a domare il drago della CO2 ora che è in terra. "Questa caduta nelle emissioni e negli investimenti nel settore delle fonti fossili - ha osservato commentando le previsioni dell'Agenzia - assumerà un significato solo con un'intesa sottoscritta a Copenaghen in grado di mandare un chiaro segnale low-carbon agli investitori". "Abbiamo avuto un cambiamento per via dei mutamenti nella domanda di energia e del rinvio di molti investimenti energetici - ha aggiunto - ma dobbiamo vedere come sapremo trasformarlo in un'opportunità unica".

Il pericolo è insomma che la grande chance offerta da questo arretramento possa non essere colta in tutte le sue potenzialità, lasciando che le emissioni tornino ad impennarsi non appena l'economia si rimetterà a correre. Il calo nelle emissioni di CO2 certificato dalla Iea non arriva comunque inaspettato. Diverse istituzioni nazionali si erano esercitate nei giorni scorsi in proiezioni su scala locale. La Energy Information Administration ha preventivato ad esempio un crollo del 6% nelle emissioni statunitensi, mentre le stime della Deutsche Bank per l'Europa parlano di una diminuzione compresa tra il 4 e il 5%.

Fonte: repubblica.it

venerdì 18 settembre 2009

Violenza alle donne: parlare non basta, servono risorse

Per due giorni si è parlato a Roma della violenza sulle donne nel corso della Conferenza promossa dall’Italia in concomitanza alla presidenza del G8. Parlare significa sensibilizzare e da alcuni anni a questa parte la cosa sta accadendo, è utile, ma non può bastare.

E’ necessario agire non solo sul fronte sanzionatorio, come è avvenuto con l’inasprimento delle pene per lo stupro e con l’introduzione dello stalking, ma anche in campo culturale, educativo, formativo e di sostegno delle vittime per consentire l’avverarsi di quelle condizioni, come disporre di “un tetto” o di un lavoro, che sono presupposto perché la donna possa prendere in seria considerazione l’ipotesi di denunciare il maltrattatore. Per lavorare nelle scuole sulle giovani generazioni, per formare forze dell’ordine e medici, per creare percorsi facilitati nella ricerca di lavoro, per disporre di “appartamenti protetti” e per impostare progetti di recupero del maltrattatore ci vogliono fondi e non chiacchiere.

Come Amministratrice locale, che si occupa dei tempi delle pari opportunità, chiedo che agli eventi pubblici seguano gli impegni di bilancio; infatti gli enti locali che, in Emilia Romagna, hanno inteso affrontare il problema, Reggio è uno di questi, lo hanno fatto con risorse proprie e della Regione.

Senza fondi nazionali non serve a granché avere inasprito le pene; infatti se le donne non hanno un luogo di ascolto e di accompagnamento non parlano, non denunciano, restano nella condizione di sopraffazione, con il risultato che vi sono territori del Paese dove uscire dalla violenza è possibile e altri dove non resta che sopportare, con buona pace del principio di eguaglianza.

Infine 2 ulteriori riflessioni:
la rete delle Case delle donne e le organizzazioni femminili che si occupano del tema non sono state invitate alla Conferenza. Cosa significa? Forse che si vuole ignorare il patrimonio di conoscenza e di esperienza che le donne delle Case si sono fatte in anni di volontariato e di auto-organizzazione? ‘Dire’, la rete che associa i centri antiviolenza di tutta Italia ha infatti contestato l’ esclusione.

Quanto alla campagna di sensibilizzazione partita in questi giorni su iniziativa del Ministero Pari opportunità, credo che contenga una frase che trasmette una falsa connotazione delle ragioni della violenza sulle donne; quando si dice “la violenza sulle donne è ignoranza, è follia” si induce chi legge a circoscrivere il fenomeno a condizioni sociali di disagio o di infermità mentale. Purtroppo la violenza è interclassista, sono violenti uomini austeri e coltissimi, che godono di stima e prestigio, così come uomini rozzi e privi di cultura, nell’uno e nell’altro caso sono, quasi sempre, in piena salute mentale. Bisognerebbe maneggiare con cura, senza dilettantismo, un materiale esplosivo per la tenuta delle relazioni sociali come il rapporto tra i sessi.

Natalia Maramotti
Assessora alla Cura della Comunità - Reggio

fonte: reggio24ore.com