lunedì 2 gennaio 2012

ASSURDITA'

Sono tante le assurdità che tutti i giorni sentiamo e leggiamo, ma com'è possibile che nel 2012 ci siano Cardinali che abbiano il coraggio di uscire con posizioni del genere? Si è mai chiesto il signor Cardinale quali sono i sentimenti che vive una donna che prende una decisione così difficile e che cambierà la sua vita per sempre?
Ha mail provato il Sig. Cardinale ad ascoltare una donna? O nel 2012 pensa ancora che le donne siano delle streghe?

Mie care donne, uniamoci per non leggere più certe cose!!!

Caffarra: ''L'aborto è un delitto abominevole''



“L’aborto è l’uccisione deliberata e diretta (comunque venga attuata, chirurgicamente o chimicamente) di una persona umana già concepita e non ancora nata. E’ un delitto abominevole”.



Queste le dure parole usate dal cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, nel corso dell’omelia per la festa della Sacra famiglia. Caffarra ha lanciato un severo attacco contro l’interruzione di gravidanza, precisando che “la vita umana, in qualunque stadio, è sacra ed inviolabile; in essa si rispecchia la stessa inviolabilità del Creatore” .



Non è la prima volta che l'arcivescovo si scaglia contro l'aborto. Un anno fa, durante la messa nella parrocchia della Sacra famiglia a fine dicembre, aveva parlato di “una cultura della morte materializzata come ideologia, come ordinamento giuridico”. Nel 2009, nel corso di una conferenza, aveva condannato il via libera dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, all’immissione in commercio della pillola abortiva Ru486.



Per l’arcivescovo, oggi si sta perdendo “la vera misura del valore incondizionato di ogni persona umana” e per questo la “nostra società è malata mortalmente”. I sintomi andrebbero rintracciati non solo nella “distinzione fra vita degna e vita indegna di essere vissuta e nella negazione del carattere di persona all’embrione”, ma anche nella “progressiva legittimazione del suicidio e quindi dell’assistenza ad esso”. E' in corso un “cambiamento sostanziale della definizione della professione medica, non più univocamente orientata alla vita”. Caffarra invita “a non rassegnarsi a questa deriva. Non si fa luce in una stanza piombata nel buio discutendo sulla natura fisica della luce, ma riaccendendola”.

Fonte: 24 Emilia





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