martedì 5 gennaio 2010

IN VISITA ALLA TOMBA DEL PADRE CON UN QUATTROZAMPE AL SEGUITO: SIGNORA ALLONTANATA DAL CIMITERO DI BRESCIA

Pubblichiamo di seguito una lettera di protesta della Sezione Enpa di Brescia contro un atto di grave discriminazione: una signora bresciana che si era recata a visitare la tomba del padre è stata invitata ad allontanarsi dal cimitero monumentale perchè accompagnata dalla sua cagnolina.

Gentile diretttore
all’inizio di dicembre una signora di Brescia, Francesca, ci ha raccontato un episodio che giudichiamo triste e sintomatico di poca ragionevolezza e di scarso rispetto per la sensibilità altrui. La signora. Francesca è proprietaria, con la sua famiglia, di una cagnolina di nome Mafalda di 16 anni, amata e rispettata come tutti gli animali dovrebbero essere. Amati in quanto esseri sensibili ed innocenti, nostri compagni di vita che niente pretendono e tanto danno in termini compagnia e amore. Lo scorso maggio, purtroppo, la signora Francesca ha perso l’amato padre, ora sepolto al Cimitero Monumentale di Brescia: anche quest’uomo, in vita, ha molto amato la cagnolina Mafalda. Il 30 novembre la signora Francesca ha deciso di andare a fare visita alla tomba del padre; la sua idea era di portare anche Mafalda, ma, essendo a conoscenza del divieto di portare cani all’interno del cimitero, ha pensato ad una soluzione che le è sembrata ragionevole. Come fa quando porta a spasso la cagnolina in luoghi particolarmente affollati, l’ha messa su una carrozzina per evitare così qualsiasi inconveniente igienico, pensando che il divieto fosse legato proprio alla possibilità che i cani possano sporcare il suolo del cimitero. Dopo aver fatto cinquanta metri con Mafalda nel passeggino all’interno del cimitero, però, Francesca è stata raggiunta da due difensori civici che, in malo modo, le hanno intimato di portare fuori la cagnolina, minacciando pesanti sanzioni (“come fossi una ladra” dice Francesca). Non solo: uno dei due signori, quando ormai lei era già sulla via dell’uscita, le ha detto che il cane non poteva entrare lì perché quello è “un luogo sacro”. Questo è il fatto che più ha addolorato e umiliato la signora: essere trattata come una persona insensibile che ‘contamina’ un luogo sacro e non rispetta i sentimenti altrui. A noi sembra che la signora si sia comportata nel migliore dei modi: ha interpretato il divieto nell’unico senso possibile, una norma che vuole evitare, giustamente, inconvenienti igienici. Ha così trovato una soluzione, ma i due “tutori del sacro” hanno invece interpretato la disposizione in un altro modo: il cane, forse perché “impuro” o perché “animale” con la sua sola presenza contamina un '”luogo sacro”. Vorremmo quindi fare alcune considerazioni sulla vicenda. Anzitutto, questa norma ci pare poco utile se così espressa: infatti, in altri cimiteri i cani possono entrare (ad esempio a Roè Volciano, sempre nel Bresciano). E’ forse il caso di pensare che in quel paese i cittadini siano moralmente inferiori perché accettano un animale in un “luogo sacro”? Per questo motivo, è nostra intenzione contattare il settore comunale competente per chiedere una modifica di tale norma. In secondo luogo, notiamo che al Cimitero Monumentale di Brescia sono rappresentate, giustamente, tutte le religioni e tutte le sensibilità: cristiani, ebrei, musulmani, non credenti. Visto che c’è tanta apertura, non vediamo perché non possa esserci altrettanta comprensione per una persona che, in un momento di dolore, voleva avere vicino un essere per lei importante come quella anziana cagnolina che mai avrebbe causato disturbo ad alcuno. Perché allora non rispettare la signora che, per estrema correttezza, aveva pure messo la cagnolina in un passeggino, proprio nel rispetto della sensibilità degli altri cittadini? Da notare, infine, che il concetto di ‘sacro’ non sta solo nell’esteriorità della forma, come il rispetto della norma non sta nella sua semplice osservanza letterale. Per molte persone, l’amore e la compagnia dei loro animali sono importanti e insostituibili; se non la si pensa così, questa opinione non dovrebbe dare comunque il diritto di ledere i sentimenti altrui. Il sacro, dunque,non deriva dall’imposizione di un credo o di una religione, ma dovrebbe essere un sentimento personale di rispetto e devozione per una divinità, per la vita e verso per qualsiasi altro destinatario del nostro amore.

Fonte: www.enpa.it



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1 commento:

  1. dimostrazione, ennesima, di come e quanto gli animali siano migliori di noi...
    la nostra ignoranza è immensa!
    se esistesse veramente il paradiso,
    sarebbe per loro non per noi...
    che in tempi assai lontani,
    scegliemmo barabba rispetto a gesù.
    gli animali sono gli unici innocenti!

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