mercoledì 9 febbraio 2011

La nostra libertà non ha prezzo . Comunicato Associazione NONDASOLA

« Contraddizione uomo – donna ed altre contraddizioni ai tempi del Raìs


DOMENICA 13 FEBBRAIO 2011" VOGLIAMO UN PAESE CHE RISPETTI LE DONNE"

Tempo di esserci tutte e tutti  .
La nostra libertà non ha prezzo

Centro Antiviolenza – “Associazione Nondasola” Reggio Emilia, 4 febbraio 2011


L’Associazione Nondasola, che gestisce in convenzione con il Comune di Reggio Emilia la Casa delle Donne, ha incontrato in 14 anni di attività quasi tremila donne.

Lavorare in un centro antiviolenza, ogni giorno ci mette di fronte alle irresponsabilità di tanti maschi, ogni giorno amplia la nostra conoscenza su tutte le problematiche nella relazione fra i generi e sulle difficoltà nelle relazioni affettive definite ancora da rapporti di prevaricazione che si manifestano in vari modi: dalla violenza fisica alla violenza psicologica.

Poiché sappiamo che la violenza si nutre di acquiescenza e di indifferenza verso modelli maschili che mostrano la loro miseria morale e relazionale, vorremmo che tutti gli uomini che non si riconoscono in questi modelli prendessero non solo le distanze (alcuni l’hanno fatto), ma testimoniassero a partire da sé, dal mettersi in discussione, la loro estraneità rispetto a comportamenti lesivi della dignità della donna, che spesso rimangono impuniti, e che sono offensivi della loro stessa dignità e insieme a noi tessessero un dialogo sulle possibilità di vivere la differenza tra donne e uomini come opportunità e non come disparità.

Saper riconoscere la violenza, a partire dagli aspetti meno conclamati, è una delle azioni centrali del nostro lavoro con le donne, degli interventi di sensibilizzazione pubblica e dei percorsi di prevenzione che portiamo avanti nelle scuole con ragazze e ragazzi. Assistere a un degrado delle relazioni maschili femminili e a una connivenza nei confronti di atteggiamenti sessisti di cui si fanno vanto il capo del governo e tanti altri uomini, anche quelli che occupano posizioni socialmente rilevanti, ci indigna profondamente e ci spaventa per le ripercussioni a livello di costume e di condotta collettiva che possono influenzare anche le giovani generazioni e legittimare la violenza .

Sostenere che questi non sono problemi sostanziali e da lasciar perdere, perché “bisogna parlare di cose serie”, come se parlare di comportamenti che ledono la dignità delle donne e anche degli uomini non lo fossero, come se questa non fosse politica, ci spaventa ancor di più perchè ci riconduce a quella separazione fra pubblico e privato, che con la doppia morale si permette impunemente di tutto.

Le donne hanno saputo liberarsi di tanti silenzi , hanno da tempo preso parola e non ci stanno.


Lavorare con le donne che hanno subito violenza , ci fa vedere come le donne “ferite” sappiano piano piano, riprendersi in mano la loro vita e la loro libertà. Il percorso di uscita dalla violenza è faticoso, come è faticoso, ogni giorno, per ogni donna difendersi e rifiutare di essere “ricacciate nel cono d’ombra” sul lavoro, a casa e in società. Tutte/i dobbiamo essere consapevoli che il rispetto del proprio corpo per se’ e per gli altri/e è la base di una convivenza civile, democratica, lontana dalla violenza. Tutte/i dobbiamo sapere che la nostra libertà non ha prezzo e non è in vendita, altrimenti è falsa libertà, le donne lo sanno e le donne di questo vogliono parlare.
E’ con queste parole che ci uniamo alla giornata di mobilitazione nazionale
di donne e uomini del 13 febbraio 2011.







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