mercoledì 10 marzo 2010

Un'altra scuola possibile

Alla scuola statale, ormai agonizzante, si contrappongono molte esperienze educative locali di tipo positivo, che si espandono e si contagiano vicendevolmente per tutta la nostra penisola dal nord al sud. Sono le piccole e grandi amministrazioni comunali, che nell’ambito delle loro scuole dell’infanzia e asili nido. hanno la libertà e la possibilità di progettare e ideare percorsi a misura di bambini/e, adulti e ambiente. Si tratta di moltissime esperienze spesso diversificate tra loro ma con molte costanti: - la ricerca dell’equilibrio tra natura e bambino/a, - l’intenzione di rispettare nel percorso di crescita il proprio pianeta, - la ricerca e riscoperta di stili di crescita e di vita a minor impatto ambientale, - il ricercare nella natura il proprio benessere psicofisico e tanto altro ancora. La risorsa di queste scuole sta nel poter agire in autonomia, senza curricoli predisposti dal Ministero della Pubblica Istruzione, nel poter valorizzare le idee e la creatività delle persone, la specificità dei territori, la memoria delle tradizioni locali, tutto questo come valore aggiunto. Nascono così le prime esperienze di asili nel bosco conosciuti nel Nord Europa come modello educativo efficace. In una società dove si vive sempre di più in spazi chiusi, c’è una crescente evidenza scientifica che la salute mentale ed il benessere emotivo dei bambini sono migliorati dal gioco all’aria aperta, soprattutto tramite il contatto con la natura. Altri studi indicano gli asili nel bosco come una potente terapia per molti dei più seri problemi comportamentali e di apprendimento dei bambini. I ricercatori sono convinti della profonda correlazione tra benessere del bambino e naturalità dell’ambiente in cui crescono, e affermano che il contatto con la natura può essere importante per loro quanto lo è una corretta alimentazione e sufficiente sonno. Nascono così a Reggio Emilia “ i Cantieri Infanzia Città” percorsi formativi e aggregativi rivolti primariamente, ma non solo, ai genitori dei servizi educativi e scolastici reggiani, che offrono un’occasione per acquisire competenze ed abilità, da mettere a disposizione della comunità. Infatti ogni Cantiere richiede ai partecipanti un accordo implicito: la disponibilità, anche minima, a restituire alla comunità le competenze possedute e acquisite: narrare, cucinare, coltivare, suonare, creare. Sbocciano così i Cantieri del “come coltivare un orto in città; l’arte del cucinare per i bambini; l’arte del narrare; il suono tra le mani; attaccar bottone; gruppi di acquisto solidale: un modo diverso di fare la spesa. Crescono anche associazioni di genitori e mamme: a Carpi “G.A.A.M.” che promuove esperienza di allattamento al seno, sostenendo il latte materno come miglior nutrimento per il cucciolo dell’uomo. Si moltiplicano i libri a sostegno di pratiche puericultrici dettate dal buon senso, dal consumo critico e consapevole, ne è un esempio il libro di Giorgia Cozza “ Bebè a costo zero” Questi sono solo pochi esempi, ma illuminanti, su ciò che si sta diffondendo “a misura di bambini e per i bambini”, sono modelli di apprendimento ai quali ispirarsi che mettono i bambini stessi nella condizione di diventare protagonisti di un nuovo modello sociale, culturale ed economico di vita.

Autrice: Lorena B.

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